TASADAY - Aprirsi nel silenzio [ 1o TrX CD - 48'.44 - Wallace Records - 2oo5]
Dei Tasaday, mio personale culto da diversi anni, a suo tempo avevo recensito "In attesa, nel labirinto" [2oo4] su di un'altra fanzine. Chiudevo dicendo che comunque il primato di capolavoro, difficilmente altri dischi l'avrebbero mai portato via ad Aprirsi nel silenzio, del 1984, originariamente pubblicato su vinile dalla ADN. Torno a parlarne ora, poichè quel disco (a lungo introvabile) nel 2ooo venne poi ristampato dalla Santissima Wallace - e mi risulta ce ne siano ancora copie in giro - così mi sono detto che dovevo farlo. Nati dalla fusione di Die Form e Nulla Iperreale (già Orgasmo Negato), i Tasaday erano un vero e proprio cantiere sonoro di idee a getto continuo, e sembravano muoversi in un contesto culturale in cui re-inventare costantemente il lavoro svolto era l'ordine del giorno. Arte radicale e visionaria, eppure straorinariamente comunicativa ancora oggi. Partendo dall'eversione dei Neubauten di Zeichnungen das Patienten OT, la loro tensione espressionista sapeva convogliare avant-garde, free jazz, musica industriale. Una materia sonora ora metallica, ossessiva/percussiva, distruttiva - ora quasi inamovibile, ma perennemente attraversata da una sorta di silenzioso urlo/disagio. Culto d'Europa (non d'Italia, figuriamoci - il territorio come al solito qui era ostile) il collettivo di Alessandro Ripamonti è arrivato fino ai giorni nostri sempre con rara e ammirevole integrità/dignità. Pieno di intuizioni nè più nè meno che geniali - Aprirsi nel silenzio è sicuramente un disco da prendere nella sua interezza, ma certo è che -solo a ripensarci- titoli quali Un Nuovo Istante, Nel Corridoio Dei Riflessi , Silenzi Incessanti, Ende Der Geschichte... o Dopo Heidegger, io ho ancora i brividi. "Il crepuscolo degli idoli è passato..........fine della rappresentazione."
giovedì 27 novembre 2008
Pubblicato da A_ alle 11/27/2008