SUICIDE - Live 1977-1978 [6 BOX CD -Blast First -2oo8] Eccovi la prova balistica del terrore e della violenza pura che erano capaci di seminare i Suicide nel loro periodo d'oro. Questo box di 6 CDs è davvero materiale da lacrime. NYC naturalmente al centro della storia (la metà dei dischi documenta apparizioni al CBGB, Palladium, Max's Kansas City), poi Bruxelles, Parigi, Amburgo, Berlino, Londra, Liverpool. Dal settembre 1977 all' agosto 1978. Per quanto riguarda la qualità di incisione - tutto è tratto da cassette dell'archivio privato del fan di vecchia data Howard Thompson, che non solo pubblicò per il mercato inglese il loro debutto, ma li seguì in tour, registrandone ogni concerto su di un Sony TC 150! - l'amata Blast First preferisce parlare di "audio verite". Ovviamente fedeltà o infedeltà sonora, qua non conta nulla. Brevi e brevissimi show (quasi tutti culminati in rissa) fatti di aggressione e caos. Per intensità e disperazione, sicuramente tra le due o tre cose migliori del punk newyorkese, e il fatto che non suonassero punk comunemente inteso li consacra solo definitivamente alla gloria eterna. Peccato non esserci stati, allora. Ovviamente il tempo passa per tutti, e quei Suicide sono solo un ricordo. L'unica (e spero ultima) volta che li vidi dal vivo io fu nel 2oo4, e Alan Vega mi sembrò un incrocio fra Maradona e Renato Zero. Ma questo non sarebbe grave se almeno fossero riusciti, in qualunque modo, ad arginare lo scorrere dei giorni tramite la loro arte. All'epoca avevo ovviamente già consumato il primo immortale Lp e mi aspettavo tutt'altro. Mi aspettavo un suono, quello che me li ha fatti amare. Almeno, un'idea di suono. Invece tutto diventò ben presto una specie di karaoke industrial con bestemmie assortite che alla fine risuonavano nell'aire. Ad essere onesti fino in fondo, ho la brutta sensazione che su quel loro storico album d'esordio (geniale, seminale, avanguardistico, meraviglioso e folgorante, per carità) si siano adagiati un po' troppo, basandoci a conti fatti forse l'unico motivo reale del loro mito. E vedendo loro interviste recenti la cosa ha trovato conferma in un approccio eccessivamente autocelebrativo (avete presente il documentario Kill Your idols? Martin Rev fa "...il suono era perfetto...era così... apocalittico." Ma Cristo. Ma ve lo immaginate, chessò, Thuston Moore a dire impunemente cose simili? "Sentito che attacco Confusion is Sex??... allora non ci pensavamo...ma riascoltato oggi, è ancora fottutamente apocalittico!" Ma per favore). Ok. Ho divagato troppo. Un bel box, all'interno un booklet di 40 pagine. Ce ne sono 3000 copie in giro. Regalatevelo, se vi piace (eh lo so, lo so che vi piace) vivere ancora di ricordi.