lunedì 1 giugno 2009


LEITMOTIV "Leitmotiv 1981-1988" [1o tx, 39 minutes and 49 seconds. CD digipack on Brouillard Définitif out in 2oo7]
Due anni sono già passati dalla pubblicazione di questo CD antologico, e non pensavo di scriverne più. Pare sia (comprensibilmente) già andato esaurito, e che la Brouillard Définitif non intenda ristamparlo. Poi invece ho pensato che andava fatto comunque, anzi quanto prima. E non c'è alcun intento sadico: se vi interessa indagare sulla Francia giovane e fredda, c'è un disco cui dare la caccia: questo. Una volta tanto il fascino del disco inaccessibile (tutti i lavori dei Leitmotiv sono introvabili da secoli) è pari a quello del valore oggettivo, a modesto giudizio di chi scrive si sta parlando di quanto di meglio la Cold Wave ha prodotto, nè più nè meno. Mistero e bellezza inarrivabile che ancora oggi sa prendere di peso l'ascoltatore e riportarlo al bianco e nero di quei giorni. Scenario: Parigi nord, 1981. Eccovi dunque su supporto digitale i tre 7'' che i Leitmotiv autoprodussero per la loro Section 37 - con due brani extra: un inedito del 1984 e uno dalla tape - compilation 'Out Of Nowhere' (1986). "The traffic light was gone...The traffic light... The traffic noise was gone... The traffic noise... " La Sibilla di Michelangelo tocca subito il cuore: racchiudeva Philosophy e Helle Stimme Ruhe. Niente effetti speciali, ma c'è di che avere i brividi qundo arriva quel "The future is so cold..." . Pochi mezzi, soluzioni spartane, eppure indimenticabili. Una oscura forma di new wave "europea" (in Italia, mi vengono in mente i Diaframma pre-Siberia, quelli di Circuito Chiuso o Altrove) espressionista e allucinata che sapeva come trarre il massimo da pochi mezzi. Aurea mediocritas si chiamava. E poi, la voce di Taballion, che è pura sospensione della realtà quando canta "Ecce homo in camera". O in Morne Libido, dove ancora una volta la chitarra di Fred Esquelisse rivaleggia idealmente con quella di Daniel Ash dei Bauhaus, oltre a presentare diverse intuizioni che svilupperanno poi nel romanticismo disperato del gioiello senza eguali Attendre Encore. Era una vita fa. Ora il presente si è rivelato davvero gelido, forse anche perchè di gruppi così puri, visionari e geniali - sotto ogni aspetto: visivo, lirico, musicale - non c'è più nemmeno l'ombra. Rimane il ricordo del loro concerto dell'87 con gli Ausweis per chi è stato abbastanza fortunato da assistervi. Gli altri comincino a cercare questo cd, splendido e impossibile da non consumare.