giovedì 16 aprile 2009

OUR 15 YEARS. (YES, THE CRUELEST MONTH) L'Aprile di 15 anni fa, l'Aprile che morì Kurt Cobain, diventò il mio ricordo più vero, la mia idea di Aprile. Qualcosa di strano che ti senti addosso. Forse perchè, per me e molti miei coetanei, quello fu un prima e un dopo, anche nel privato, che ha coinciso con i primi traumi della pubertà. Se suicidio è stato -cosa della quale non sono per niente convinto - il precedente fu a roma, la notte tra il 3 e il 4 di Marzo dello stesso anno. Roipnol e champagne: dall'Excelsior lo portarono all' Umberto I e lì riuscirono a salvarlo. Al risveglio aveva chiesto un frullato. Un ritaglio ingiallito de La Repubblica che ho conservato, titolava: 'Dopo il Roipnol, le fragole'. Io appresi della sua morte una sera da MTV, che qui trasmetteva ancora in inglese, tramite qualche rete locale, ma non volevo credere di capire. E per lungo tempo mi ha incuriosito chiedere a quanti condividevano quella mia passione, il loro primo contatto con essa: insomma come avessero raggiunto i(l) Nirvana. Forse perchè Cobain è stato pur sempre il primo a farmi vedere la luce, a farmi scoprire una musica che davvero mi staccava da terra: molto prima di Ian Curtis o Robert Smith o Blixa. Ok avevo già visto su Videomusic il videoclip di Anarchy in the UK, e intuito che doveva esserci già stato qualcosa... molto più di quanto sapevo. Ma ero alle medie e non sapevo bene cosa fosse quel qualcosa, nè come aderirvi, o addirittura come decretare quel mutamento rispetto ai poveri mortali - ancora lontane alcune classiche scelte ginnasiali, più nette linee di demarcazione (cappottone nero, chiodo e cose del genere). Fatto sta, che un paio di ragazzini ribbbelli che conoscevo e le loro magliette dei Drim Tiater mi parvero di colpo cent'anni più vecchi di me. Nessuno li aveva mai sentiti prima i Nirvana, ma in un patetico negozietto di periferia, tra dischi dei Queen e di Mina, trovai la mia copia di Nevermind. In realtà sulle prime anch'io non riuscivo a capire da che pianeta venissero, ma non vedevo l'ora di finire i compiti per ascoltarlo tutti i giorni e far tremare i cristalli del salotto. Solo dopo aver beccato per caso anche il video di Suck You Dry dei Mudhoney mi sembrò di vederci una qualche parentela, ma probabilmente era il taglio di capelli di Mark Arm. Cercavo qualcosa che mi aiutasse a capire, sui giornali che trovavo a casa: L'Espresso, Repubblica... addirittura sul Trovaroma e Panorama (pensate che fior fiore di critici sopraffini, insomma). Ma sarebbe stato chiedere troppo una modesta analisi del loro suono, o incuriosire verso Husker Du e Pixies, e infatti non successe. Invece ad un certo punto tutti i flanellati del mio quartiere erano diventati....... Grrr...un..ge. A più tentativi ho anche provato a capire, ma mal tolleravo gente come Perl Gemm e Saundgarden (che poi anche Cobain diceva di schifare quindi ero sicuro di non perdermi molto) ma soprattutto ho sempre odiato con tutte le mie forze la sua signora Amore, le sue squallide piazzate, la sua assoluta vacuità esistenziale, e il suo gruppetto del cazzo. Poi tutti questi altri gruppi sedicenti Grange non mi sembrava c'entrassero molto con i Nirvana, se la menavano con gli assoloni e sapevano di stantio quanto i Led Zep. Grazie a un' amica più grande di me, che li conosceva già, in contemporanea mi portai a casa anche una copia di Bleach (ed SUB POP però) e il fatto che avessero esordito con un disco di hard rock che non mi suonava hard rock, me li fece amare anche più. Le tv musicali cercavano ovviamente di sfruttare il più possibile quel momento e ogni tanto passavano anche qualche intervista & live pre-Nevermind, ad esempio ricordo di aver visto più volte quello del 1991 in Italì in cui Kurt Cobain indossava una maglietta dei Captain America. Poi, era estate: il video di Sliver. Sempre la stessa frase urlata per metà di un pezzo che già durava metà di qualunque altro pezzo?? Un video a suonare e sgarrarsi il maglione in mezzo alle cianfrusaglie? Era troppo. Per quanto ne sapevo nemmeno i Motley Crue avevano mai osato tanto. A quel punto la strada era segnata. Vendetti i miei vinili dei Beatles (non sono forse le canzoncine più amate dal fanciullo sensibile?) a un pappone ingelatinato -improvvisatosi negoziante di dischi (e che spero sottoterra, ma lontanissimo da Kurt) -per capire meglio cos'era il Punk Rock! Mi piacevano tanto i disegni che faceva nei suoi diari e che poi vennero diffusi a pioggia, a succhiare anche l'ultima goccia del Suo sangue. Mi riconoscevo nella sua idea di far musica e nella sua ossessione per il termine onestà. Grazie alla Sua Top-50 conobbi: Black Flag, Young Marble Giants, Vaselines, Flipper, MDC, Wipers, Scratch Acid, Butthole Surfers. Anche se non tutto mi prese subito e anche se mi ci vollero anni per finire la collezione... pure perchè nel neozoico non c'era il downloading, ricorderete... La ragazza di cui sopra trovò addirittura lo split coi Jesus Lizard, in cui i Nirvana fanno Oh, The Guilt - roba da intenditori, pensai, o almeno le liste che arrivavano a casa mia - Nannucci etc - non ne sembravano a conoscenza. Uscì In Utero. Lo compro la prima settimana. Nel frattempo mi sentivo già adulto, anche perchè avevo un vero stereo e casse potenti in camera mia. Con quello, ogni sabato pomeriggio lo ascolto - due, tre volte di fila, con la porta chiusa a chiave. Un ragazzo con cui avevo fatto elementari e medie e che viveva sul mio stesso pianerottolo cominciò ad avere le prime turbe amorose e scelse di venirsi a confidare proprio con me. Quasi sempre proprio mentre ero in religioso ascolto. Il problema è che io non sapevo davvero che dirgli. Tutto ciò che volevo era sognare di avere una chitarra distorta e urlare, ma comunque lo stavo a sentire. Passarono così tutto un autunno e metà dell'inverno. Alla fine non mi venne più a trovare. Tempo dopo a casa mia mi dissero stava per diventare sacerdote. Non so perchè ho associato a quel disco non solo la mia teenage angst (che sarebbe deflragata di lì a poco) ma anche un po' dei suoi fallimenti amorosi... però per un po' mi chiesi se mi ero comportato male con lui, se potevo dargli retta un po' di più. Poi mi passò di mente. Anche perchè scoprii che i Nirvana sarebbero venuti in concerto a Roma. Ora alla seconda chitarra si era aggiunto tale Pat Smear, che -lessi- prima aveva suonato in tali Germs. Mmm. Chissà chi erano. Scoprii anche quello. Ma quel concerto - con di spalla i Melvins - lo vide giusto un amico con genitori più progressisti dei miei, mentre noi fans quindicenni della suburbia col cazzo, eravamo tagliati fuori e basta, così quella sera la passai immaginando che pezzi avrebbero fatto. Quando ritrovarono il corpo di Cobain tutto finì come di colpo. Senza più niente di paragonabile a quell'eccitazione che dava la sua Musica. Dave Grohl e Krist Novoselic fanno altri gruppi, ma sono uno più brutto dell'altro. L'alternative, il noise-pop, il punk hardcore durano ancora per un po', ma già verso il '98 tutto comincia a scemare definitivamente, portandosi dietro tante piccole cose, e mi sembra un' ecatombe: salvo pochi gruppi fuori posto (in senso buono) mi pare di sentire ovunque solo postrock o porcate tipo il nu metal. Allora, come molti miei amici, vado a ritroso, nel punk e nella wave, in tutto ciò che c'era stato fino a quel momento. Intanto continuano cose deprimenti tipo magliette con la stampa dell'ultima lettera di Kurt (?), documentari e storiacce, e cover bands che suonavano Smells Like Teen Spirit tra una cover dei Bon Jovi e una dei Van Halen. Vedo Last Days ma resto sveglio davvero a fatica. Negli ultimi anni però mi stanno tornando alla mente ricordi di quel periodo che pensavo sepolti. Molti riaffiornano ascoltando una delle più belle scoperte ereditate dai Nirvana: Daniel Johnston, che forse incarnava alla perfezione quella 'purezza' di cui parlava Cobain. Inoltre proprio in tempi recenti, la sua rana -sulla famosa maglietta di Hi How Are You che lui portava in tante foto- e ho aspettato una vita, mi ha guardato da una bancarella di Camden. Così. Come se fosse una delle tante magliettine del cazzo che si posson trovare appese nei vari mercatini romani: gruppi di merda alla Li Mpbischitz o che so io... o quelle " I love mariuana" e robe simili. Secondo me la cività di un popolo la dimostrano anche queste piccole cose. Mi ha fatto anche ricordare che, allora, quando uscì Nevermind, ai primi fortunati che lo compravano davano la t-shirt in omaggio. A brandelli, ma ce l'ho ancora. "Spring / is here / again".

P.S. Una curiosità: al suo ritrovamento, Cobain aveva nelle vene 3 VOLTE quella che sarebbe stata una dose d'eroina istantaneamente letale. Strano che, non contento, sia pure riuscito a spararsi. Non trovate?