giovedì 7 maggio 2009


MILANO NEW WAVE 198o - 83 [Digipack CD w/ 2o Tx for 72 minutes and 20 seconds, out on SPITTLE RECORDS, late 2oo8]

Niente da fare, ormai la parola d'ordine pare essere solo: ristampare.
Meno male, in un certo senso. Meno male soprattutto che non siano solo i grossi nomi (anzi, al contrario) a beneficiarne e che non passi l'idea siano gli unici ad aver fatto storia. C'è comunque una strana ironia in tutto ciò, almeno per noi ex ragazzini dei '9o, per cui era quasi impossibile reperire dischi molto molto meno oscuri di questi. Per tagliar corto, dallo scorso inverno, nel mio lettore gira spesso anche questo cd. Quattro gruppi, una sala prove. A documentare una scena durata poco e senza grandi tracce di sè (ma che precedette appena i più 'famosi' wavers 2 + 2 = 5 o Weimar Gensang) - di certo più interessante di quella che sarebbe venuta fuori dopo (Afterhours & co). Milano da bere? Non proprio. Strani riflessi, neve, foto in Xeroxart, ricordi di libri di scuola. E inevitabili cascate di corrispondenze amorose: Cocteau Twins, Joy Division, Young Marble Giants, Little Nemo, Cure... Una scena anche ingenua e a suo modo reverenziale, ma talmente sincera da trasmettere palpabile la gioia di creare liberamente e assecondare le proprie fantasie. Forse il nome più conosciuto è quello dei Jeunesse D'Ivoire - molti li ricorderanno certamente per la bellissima A Gift of Tears, contenuta nello storico sampler Body Section. Ci sono anche gli State Of Art, apparsi invece sulla gemella Gathered, forse quelli invecchiati "meglio" - anche se il Funk bianco che ora va tanto di moda, e loro facevano già bene allora mi annoia un po' alla lunga. Clamoroso è però l'apporto di due gruppi sconosciuti ai più - La Maison e Other Side (che poi sarebbero i Jeunesse D'Ivoire senza la vocalist Patrizia Tranchina) tra coldwave ed elettronica 'calda'. Con tante idee, e così di valore, c'è voluta quasi un'abilità particolare a non combinare nulla di adeguato. Passare in rassegna questi quattro progetti vuol dire dunque anche conferire loro la dovuta dignità.