ADA NUKI - s/t [9 TRX CD - 29'.29''- Whosbrain Records - 2oo8] Mi arriva da Taranto (terra di Raffo e Psychotica Records, non dimentichiamolo mai) una delle cose più degne degli ultimi tempi: il CD degli Ada Nuki - vibrante noizy duo dalle idee per niente malvagie, all'esordio per la francese Whosbrain. Dopo l'intro sfocato e inquietante di "Pompelmo" mette le cose in chiaro "Burzum", non troppo distante -se non sul mappamondo- dai materiali targati Load Records e dai dischi solisti dei componenti dei Melvins (quelli con le copertine copiate ai Kiss). Molti i momenti altrettanto interessanti: "Lo Gnomo", "Plastic French Mozarela", "Sakara Bondage" e se l'approccio free form mi suona di plausibile mutazione Boredoms pazzi per Ascension, c'è da dire pure che i possibili punti cardinali sono comunque del tutto aleatori: lecito supporre gli Ada Nuki non siano proprio il genere di gruppo che si pone di somigliare-a-(X). Piuttosto, di buttarsi a testa bassa nel rumore, farci uscire piccoli refrain, -costruire frenetiche geometrie per farle a pezzi. Saturare il suono, esaltarne dei particolari e staccare la spina di colpo, abbandonandosi al deliquio di lunghe parentesi di psichedelia rarefatta; poi magari tornare abrasivi peggio di prima. Le ultime due tracce "Maçon" e "C'est comme chier son aime" (tradotte per loro dal grande François R. Cambuzat dell'Enfance Rouge) conducono alla fine del disco senza cedimenti né tipiche (s)vaccate-italian way, purtroppo frequenti anche in produzioni meno piatte della media.